“MATTINATA FIORENTINA” … il giorno dopo la Giornata Internazionale della Felicità
21.03.2013 14:16 “ È primavera... svegliatevi bambine
alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor”.
Finalmente è arrivata la primavera e non solo nel calendario, infatti oggi splende il sole, dopo giorni di pioggia incessante, e fuori si sta volentieri, che anche una bella passeggiata alle Cascine, per chi può, non è un’idea malsana.
Essendo stata abbastanza assente dal web nell’ultimo periodo, mi è sembrato importante tornare a scrivere proprio oggi, 21 marzo 2013, cioè non solo il primo giorno di primavera dell’anno ma anche il giorno dopo la prima Giornata Internazionale della Felicità.
Siete stati felici ieri? Siete felici oggi? Spero di si.
Se non lo sapevate ancora, vi comunico che ieri “dovevamo essere tutti felici”, poiché l’ONU ha proclamato che il 20 marzo è la Giornata Internazionale della Felicità.
Ed è stata la prima volta che si è festeggiata questa ricorrenza, nonostante il terribile periodo di crisi che stiamo attraversando o forse proprio per questo.
Infatti in questa fase di crisi economica il messaggio mandato dalle Nazioni Unite è quello di considerare la felicità una priorità mondiale, cioè che i Paesi non tengano conto solo del PIL (Prodotto Interno Lordo), ma anche del BIL, il “Benessere Interno Lordo”, o del FIL, la “Felicità Interna Lorda”, cioè del livello di felicità dei cittadini.
La felicità dunque come parametro utilizzato per misurare la ricchezza ed il benessere di un Paese.
In effetti, come ha ben espresso il Presidente dell’Uruguay Josè Mujca alla conferenza mondiale tenutasi il 21 giugno 2012 a Rio de Janeiro, non ha molto senso crescere economicamente se poi i cittadini non vivono una vita felice. Per questa ragione l’Onu ha promosso la Giornata mondiale della felicità.
Nell’ultima parte del suo discorso il Presidente uruguaiano dice:
“… lo sviluppo non puó andare contro alla felicitá. Deve essere a favore della felicitá umana; dell’amore sulla Terra, delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere l’indispensabile, l’elementare.
Precisamente. Perché é questo il tesoro piú importante che abbiamo: la felicitá!
Quando lottiamo per l’ambiente, dobbiamo ricordare che il primo elemento dell’ ambiente si chiama felicitá umana!”
se volete ascoltare tutto il suo discorso ecco il link : https://www.youtube.com/watch?v=TBXNcQrqUoo
(ringrazio Marina, una mia allieva, per avermelo segnalato).
Ecco quindi il perché di una festa dedicata ad uno stato d'animo, alla felicità.
Ma che cosa è la felicità? Cosa vuol dire essere felici?
Leggendo “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach si apprende che “ … la felicità non e’ quella delle grandi cose. … la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose… la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore …”.
Per Charlie Brown invece la felicità è “accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull'erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato.” (in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950-2000).
Nel libro “Se mi chiami mollo tutto … però chiamami” di Albert Espinosa (ringrazio la mia amica Eleonora per avermelo regalato), una anziana e saggia signora rivolge al protagonista del romanzo questa domanda: “non vorresti essere felice, sotto tutti gli aspetti? Senza mai dover accettare qualcosa che non ti va? Non ti piacerebbe avere il controllo totale della tua vita, anziché correrle dietro a rimorchio Vuoi davvero decidere tu della tua vita? Vuoi essere padrone di ogni tuo momento? Si o No?”
Cioè essenzialmente quello che l’anziana signora sta chiedendo al protagonista è se vuole improntare la sua vita al benessere o al malessere.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità infatti ci dice che per conseguire uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, le persone devono poter individuare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni e modificare l’ambiente o adattarvisi.
Star bene vuol dire quindi
- avere degli scopi;
- avere il senso di controllo sulla propria vita;
- sperimentare soddisfazione nelle relazioni interpersonali e negli ambienti di vita quotidiana e lavorativa perchè questi incidono sul benessere e quindi sulla salute dell’individuo.
Il protagonista del libro risponde “Si” e l’anziana signora allora gli rivela due trucchetti per essere felice: “Per prima cosa, ricordati sempre che amare vale molto di più che essere amati … la seconda cosa, e la più importante, … Devi fidarti di te stesso, non di quello che credi ti piaccia. Il cammino lo decidi tu, non i tuoi gusti”.
La felicità è dunque la capacità di godersi il presente, di saper vivere bene l’oggi, di saper trarre piacere dalla nostra quotidianità; è data dall’essere promotori attivi della propria salute, intesa non come assenza di malattia ma come l’avere il senso di controllo della propria vita e soddisfazione nei vari ambiti della nostra vita e nelle relazioni interpersonali.
La felicità è infine la capacità di permettersi di essere se stessi perché “quello che sono è sufficiente, se solo riesco ad esserlo” (C.R. Rogers).
Quindi godetevi questo inizio di primavera e soprattutto datevi dignità d’esistere!
Buona giornata e Buona Vita!
Un saluto caloroso,
Corinna
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